sabato 29 agosto 2009

Memento

Questo post l'ho scritto quasi venti giorni fa, sul finire del mio primo giorno di ferie. Che mi serva da lezione!

Sono le giornate come queste che mi fanno pentire di essere venuto in Calabria, con maggior precisione a Tiriolo.
E sono quelle giornate che uno non dovrebbe mai dimenticare e, invece, ce le scordiamo in favore delle giornate sulla spiaggia.
Cioè, non è che sia stata una giornata così tremenda, però...
L'input di stamattina è stato del tipo: 'andiamo a far pranzo dalla nonna, poi l'accompagnamo a Catanzaro dal dottore'. Ok, ci sta, visto che la nonna cucina bene e Catanzaro non l'ho mai vista.
La giornata si è però svolta così.
Partiamo in auto con Cinzia e suoceri. Guida il suocero. Dopo 15 minuti di curve e salite su strade dissestate o non asfaltate, arriviamo in paese.
La suocera offre il caffè al bar centrale. Va bene. Giochiamo al Superenalotto, va bene. Cinzia e la mamma girano per i negozi alla ricerca di regali. Non uno. Alcuni. Qui comincia a puzzarmi.
Rimango con il suocero all'ombra di un albero fino alla fine delle compere. Quanto avranno speso? Mah! Miracolo del bancomat.
Possiamo fare rotta verso casa della nonna. Tutto ok, pranzo luculliano.
Mentre le donne rassettano e parlano di parenti nati-morti-sposati-malati-ecc, il suocero mi invita a fare una passeggiata. Giriamo per i vicoli del paese in una sorta di spirale verso l'alto. Giungiamo infine ai resti di un antico castello, prosaicamente chiamato La Irta. Scendiamo.
Carichiamo la nonna in macchina e andiamo a Catanzaro. Attendiamo una buona mezzora il dottore: colpa nostra, eravamo in anticipo. Visita e ripartiamo.
Il suocero mi chiede se voglio visitare Catanzaro e io gli rispondo che se ne vale la pena non lo deve nemmeno chiedere. La suocera dice che se ci dovessimo andare faremmo tardi.
Tardi per cosa? Non è finita la giornata? La libera uscita quando la concede?
Il suocero dirige la macchina verso la periferia della città e insieme i due suoceri cercano di identificare una strada.
Trovata.
Giù per cinque minuti in una strada da ottovolante. Ma sulle strade normali non ci abita nessuno?
Arrivati alla casa, veniamo accolti da una coppia di mezza età e un bimbo di quasi due anni. Entriamo in casa e faccio la conoscenza di una ragazza che avrà più o meno la mia età. Ha una neonata di pochi giorni fra le braccia. Ci informa che il marito arriverà a minuti.
Dopo mezzora abbondante arriva il marito, un ragazzo sulla trentina. Saluta espansivamente.
Il suocero mi chiama nel cortile a guardare il bimbo che va in macchina e moto giocattolo. Almeno siamo all'aria aperta e non devo assistere ai discorsi sul parto.
Non ho fatto neanche un nome? E come potrei? Già la mia memoria fa schifo, ma provate voi a ricordare tutti i gradi di parentela e i nomi associati! I meridionali, come voi ben sapete, considerano parenti anche i cugini di 15° grado e i nomi sono circa 3 per maschi e 4 per le femmine. Imparati questi sette nomi, tutti i parenti diventano Tizio figlio di Caio nipote di Sempronio.
Alla fine avevo le palle che mi strisciavano per terra, ma siamo tornati 'a casa'.
Doccia, cena e partitina a carte con la suocera. Ha vinto quasi sempre lei.
E' solo il primo giorno, temo per i prossimi.
Solo una persona devo ringraziare oggi: il mio silenzioso suocero.

Escluse alcune giornate belle, il resto è stato più o meno così... Sigh!

7 commenti:

Dino Sauro ha detto...

Non potevi scrivere a Amnesty International? Offrirti volontario per Guantanamo? Ingoiare una spada senza più estrarla, fingere una crisi epilettica, incatenarti al parafulmini della Irta, sparare sulla folla con un fucile da cecchino?

Insomma, Roby, potevi farti venire qualche idea, no?

Roby ha detto...

Ho provato a ingurgitare un paio di kg di peperoncino di Soverato come fossero barbiturici. Dopo la trasfigurazione iridata, mi hanno guardato e sorridendo mi hanno apostrofato: 'si vede che sei piemontese. Non ti preoccupare, fa bene alla circolazione e rinfresca l'intestino'. Dopo questo tentativo ho abbassato le orecchie e ho atteso la fine delle 'ferie'. ;)

Cinzia ha detto...

Ma dai!! E io che volevo organizzare di nuovo le ferie in Calabria per il prossimo anno!! Mia madre ha già preparato il ripieno per le melanzane ripiene!!!!!!!!! Uff!!!

Roby ha detto...

Melanzane ripiene? Burp! Credo che dedicherò loro un piccolo post, se lo meritano... Per due anni non le voglio più vedere!

Maria Carmela ha detto...

Troppo forte quello che hai scritto sulle vacanze a Tiriolo: io lo vivo da quando conosco Vincenzo, 12 anni.
In più noi facciamo avanti e indietro tra cz e cs!!!
Per me non sono vacanze ma missioni suicida.
Quest'anno sono stata graziata.
Hai tutta la mia comprensione.
Tieni duro.

paroleperaria ha detto...

:)) Il parlare dei parenti morti-nati-malati, ecc. è una costante anche nelle mie riunioni di famiglia (noi siamo molti senza bisogno di andare al 5° grado!) e mio marito non credo apprezzi molto questi discorsi, che dice essere sempre gli stessi.
Anche le melanzane ripiene incontrano alcuni miei ricordi, anche se, per fortuna siamo tutti a dieta quindi sono rare... piuttosto mia mamma, che è torinese, ogni tanto prepara la bagna cauda!

Roby ha detto...

@Fra: credo che certi discorsi siano tipicamente femminili, il guaio capita quando non sai come svicolare!
I parenti di 15° sono ovviamente un'esagerazione, in effetti ci siamo fermati ai cugini: ma erano tantissimi lo stesso.
La bagna cauda, si!!! Mi piace tantissimo ma l'avrò mangiata forse tre volte... Sigh!