lunedì 31 agosto 2009

Io Lavoro, Tu Lavori, Egli?

Come qualche milione di italiani, oggi anch'io ho ripreso a lavorare.
E' incredibile come quattrocentottanta minuti possano far dimenticare un mese e mezzo di vacanza. Il 19/07 alle 17:01 mi chiedevo come avrei fatto a non annoiarmi per tutto quel tempo e quasi anelavo una chiamata urgente.
Ora mi domando quante ore mancano al weekend.
Non amo il mio lavoro, si capisce? E' decisamente il ruolo che non fa per me.
Dopo quasi due anni non riesco ancora farmi piacere il ruolo di capo. Coordinatore, preferisco definirmi io. Una figura costantemente fra l'incudine degli operai e il martello della dirigenza. Parlare e muoversi sul filo del rasoio. Spero non siano tutti così i lavori.
Quando lavoravo per il servizio tecnico era diverso: i problemi erano solo le macchine e i materiali.
Vorrei tornare indietro ma temo di essere poi messo da parte e dimenticato.
Vorrei cambiare lavoro ma il periodo è tutt'altro che propizio.
Vorrei essere diverso, più intraprendente e meno timoroso.
Uff! Va beh.
Sic est.

Buona Notte.

domenica 30 agosto 2009

La Calabria In Un Uomo

Zio Angelo non è un semplice muratore, è per me l'emblema della calabresità.
Zio Angelo ha sposato la sorella del papà della mia compagna. E' un uomo che ha superato i quaranta, di media statura, con due baffi da motociclista anni Settanta e un addome prominente.
Non parla italiano se non a fatica, solo catanzarese; il suo vocabolario è piuttosto ristretto, ma è probabile si limitasse a utilizzare le parole che capivo. Trovo meraviglioso il modo con cui utilizzava il verbo 'fare', riusciva a dargli una versatilità inimmaginabile.

'Sono andato a Santa Nicola a fare per il motocarro'. A fare che?
'Se non raccolgo le melanzane, si fanno tutte'. Si drogano?
'Attento con quella vernice che ti si fanno tutte le mani'. Ho solo due mani e le ho già!
'Tengo d'occhio il cane sennò si fa coi gatti'. Si accoppia con i gatti?
'Guarda come mi si fanno le unghie'. Questo è facile! Crescono? (In realtà questa l'ha detta la mia ragazza... Urgeva riportarla al nord!)

Si potrebbe pensare che ciò sia dovuto alla sua ignoranza ma... No, è una cosa diffusa. Eccovi un paio di esempi fotografati.
Il primo cartellino era appeso ad un albero di ciliege, il secondo sulla porta della sacrestia in una chiesa a San Pietro Apostolo. E comunque c'era un semplice campanello.

Zio Angelo alleva il suo bel maiale per farne pancetta e soppressata. Cioè, non è che ne fa solo quello, però è ciò che ho gustato inorgogliendolo.
Giù per la collina coltiva anche un po' di terra: zucchine, melanzane, pomodori, cetrioli, fagiolini e vaianelle (come li chiama lui) peperoni e peperoncini. Ettari di peperoncini.
No dai, i peperoncini non erano così tanti, ma comunque una quantità spropositata per una coppia. Neanche pomodori e cetrioli scherzavano, tagliati per l'insalata a pranzo e a cena. E le melanzane? Uh, questa la devo raccontare!
Al nostro settimo giorno di permanenza, arriva zio Pasquale con Victor il boliviano. Sono giù per lavoro. Per cena mia suocera ha preparato melanzane ripiene e noi per farle onore ne mangiamo in abbondanza e ci sforziamo di non lasciarne una. Victor si sbilancia educatamente nell'affermare che le ha trovate buone. Ecco allora che il viso di mia suocera si illumina in un sorriso e con gaiezza esclama: 'pensa che in una settimana le ho fatte già tre volte! Se ne vuoi ancora...'. Si alza e tira fuori dal forno una teglia di dimensioni mai viste colma di melanzane ripiene. I miei occhi si sgranano, la bocca dello stomaco si chiude e inizio a pregare. No, basta, voglio una carbonara!
Il giorno dopo, a pranzo, preparo la carbonara per tutti. Mi viene particolarmente bene, ne sono fiero e me la assaporo quando, con la coda dell'occhio vedo le mani di zio Angelo in movimento: sta tagliando del peperoncino fresco sulla mia carbonara! Nooo! Assassino!
Buoni però quei piparielli. Prima di partire me ne regala un po', tra ieri e oggi li ho messi in vasetto per prepararmi l'olio santo.

Per chi fosse interessato, faccio un po' di pubblicità ad un piccolo produttore della zona. Si chiama Tuttocalabria e le sue specialità sono tutte piccanti.

sabato 29 agosto 2009

Memento

Questo post l'ho scritto quasi venti giorni fa, sul finire del mio primo giorno di ferie. Che mi serva da lezione!

Sono le giornate come queste che mi fanno pentire di essere venuto in Calabria, con maggior precisione a Tiriolo.
E sono quelle giornate che uno non dovrebbe mai dimenticare e, invece, ce le scordiamo in favore delle giornate sulla spiaggia.
Cioè, non è che sia stata una giornata così tremenda, però...
L'input di stamattina è stato del tipo: 'andiamo a far pranzo dalla nonna, poi l'accompagnamo a Catanzaro dal dottore'. Ok, ci sta, visto che la nonna cucina bene e Catanzaro non l'ho mai vista.
La giornata si è però svolta così.
Partiamo in auto con Cinzia e suoceri. Guida il suocero. Dopo 15 minuti di curve e salite su strade dissestate o non asfaltate, arriviamo in paese.
La suocera offre il caffè al bar centrale. Va bene. Giochiamo al Superenalotto, va bene. Cinzia e la mamma girano per i negozi alla ricerca di regali. Non uno. Alcuni. Qui comincia a puzzarmi.
Rimango con il suocero all'ombra di un albero fino alla fine delle compere. Quanto avranno speso? Mah! Miracolo del bancomat.
Possiamo fare rotta verso casa della nonna. Tutto ok, pranzo luculliano.
Mentre le donne rassettano e parlano di parenti nati-morti-sposati-malati-ecc, il suocero mi invita a fare una passeggiata. Giriamo per i vicoli del paese in una sorta di spirale verso l'alto. Giungiamo infine ai resti di un antico castello, prosaicamente chiamato La Irta. Scendiamo.
Carichiamo la nonna in macchina e andiamo a Catanzaro. Attendiamo una buona mezzora il dottore: colpa nostra, eravamo in anticipo. Visita e ripartiamo.
Il suocero mi chiede se voglio visitare Catanzaro e io gli rispondo che se ne vale la pena non lo deve nemmeno chiedere. La suocera dice che se ci dovessimo andare faremmo tardi.
Tardi per cosa? Non è finita la giornata? La libera uscita quando la concede?
Il suocero dirige la macchina verso la periferia della città e insieme i due suoceri cercano di identificare una strada.
Trovata.
Giù per cinque minuti in una strada da ottovolante. Ma sulle strade normali non ci abita nessuno?
Arrivati alla casa, veniamo accolti da una coppia di mezza età e un bimbo di quasi due anni. Entriamo in casa e faccio la conoscenza di una ragazza che avrà più o meno la mia età. Ha una neonata di pochi giorni fra le braccia. Ci informa che il marito arriverà a minuti.
Dopo mezzora abbondante arriva il marito, un ragazzo sulla trentina. Saluta espansivamente.
Il suocero mi chiama nel cortile a guardare il bimbo che va in macchina e moto giocattolo. Almeno siamo all'aria aperta e non devo assistere ai discorsi sul parto.
Non ho fatto neanche un nome? E come potrei? Già la mia memoria fa schifo, ma provate voi a ricordare tutti i gradi di parentela e i nomi associati! I meridionali, come voi ben sapete, considerano parenti anche i cugini di 15° grado e i nomi sono circa 3 per maschi e 4 per le femmine. Imparati questi sette nomi, tutti i parenti diventano Tizio figlio di Caio nipote di Sempronio.
Alla fine avevo le palle che mi strisciavano per terra, ma siamo tornati 'a casa'.
Doccia, cena e partitina a carte con la suocera. Ha vinto quasi sempre lei.
E' solo il primo giorno, temo per i prossimi.
Solo una persona devo ringraziare oggi: il mio silenzioso suocero.

Escluse alcune giornate belle, il resto è stato più o meno così... Sigh!

giovedì 27 agosto 2009

Home, Sweet Home

Finalmente a casa, sono finite le vacanze! Bacio l'asfalto di San Benigno Canavese!
No, non ho sbagliato e non sono nemmeno fuori di testa. Il punto è che sono a casa dal lavoro ormai da sei settimane, causa CIG.
Inoltre oggi torno da quindici giorni in Calabria: tra parenti della mia compagna, paesi sperduti e la pessima abitudine di essere in spiaggia prima delle otto del mattino, tutto ha contribuito a rendermi felice questo momento. I miei gatti, il mio divano, Internet e soprattutto il mio bagno! Vi racconterò, non vi preoccupate; stasera sono solo stanco.
Ma a casa!

Buona notte!

lunedì 10 agosto 2009

Come Conquistare Una Donna: Il Tatto

Questo è il quarto post sull'argomento. La presentazione, e l'indice degli altri post, la potete trovare qui.

Lungi dall'essere un senso di scarso interesse, il tatto rappresenta il confine tra il corpo e il mondo esterno.
Il tatto, poiché è intrinseco alla pelle, è il primo senso che viene sviluppato dal feto e il primo senso che mette in contatto il bambino con la materia.
Il modo in cui una madre massaggia e manipola il proprio figlio, diviene un ricordo inconscio che ci si porta dietro per tutta la vita.
Ecco, allora, che per conquistare una donna, sarà nostro obbligo sfruttare al meglio queste conoscenze.
La donna che abbiamo scelto come nostro obiettivo, ci ha visto, ci ha annusato, ci ha sentito (e speriamo anche ascoltato!).
E' il momento di presentarci in maniera formale.
Porgiamo la nostra mano destra e comunichiamo in modo chiaro il nostro nome.
Sul palmo della mano c'è la concentrazione maggiore dei recettori, per cui la donna ha, in questi brevi istanti, la possibilità di condurre un'analisi, in parte conscia e in parte no, finalizzata a capire se siamo l'uomo giusto per lei.
La nostra mano dovrà dare una stretta decisa ma non forte. Dimostreremo sicurezza in noi stessi.
La mano non dovrà essere sudaticcia, ma bella asciutta. Oltre a fare un po' schifo, la mano sudaticcia è tipica di uno stato alterato della nostra fisiologia, ergo potremmo essere malati. Ricordate il discorso sullo stato di salute? Se non pensa che siamo malati, penserà di sicuro che siamo dei cagasotto.
Il tocco dovrà essere tiepido, insomma, a temperatura ambiente. La mano fredda dà un'impressione di cadaverico. La mano calda, pur essendo in alcuni situazioni piacevole, potrebbe far pensare all'alterazione suddetta.
La combinazione mano molle-sudaticcia-fredda è la peggiore di tutte in assoluto, trasmette alla donna la sensazione di stringere una seppia morta. Dove lavoro io avevamo un dirigente così: appena spariva andavamo a lavarci le mani. Bleah!
Nei decimi di secondo in cui la donna stringe la nostra mano, sfiora anche le asperità della nostra mano. Se abbiamo verruche, verremo subito catalogati come incuranti del nostro corpo. Se abbiamo calli non è un problema, ci presentiamo come un uomo che lavora e che fa un lavoro virile. Purché il palmo non sia un callo unico. E se poi le diamo maldestramente un'artigliata con le unghie lunghe, avremo fatto l'en plein. L'uomo rude, nonostante le dicerie, piace veramente poco.
Se la ragazza non scappa, ci svela il suo nome e sorride, siamo a cavallo. La prova è superata.
Da questo momento ci viene offerta la possibilità di proseguire a corteggiarla.
Attenzione a non approfittare stupidamente di questa opportunità.
Non siete ancora assolutamente autorizzati a toccarle le tette o il culo. Nemmeno le cosce. Da evitare anche di avvicinarla a mettendole un braccio intorno al collo.
Approfittate invece delle situazioni: sfioratele il ginocchio col vostro, lambite le sue dita porgendo o prendendo qualcosa dalle sue mani. Non ho detto 'rubando'.
Aiutatela ad allacciarsi il braccialetto o l'orologio. Passatele oggetti fuori dalla sua portata (questo è utilissimo al supermercato). Se dichiara di avere le mani fredde, prendetele una per volta fra le vostre. Usate la fantasia ma procedete poco per volta. Se comincia a ritrarsi state commettendo qualche errore. Prendete tutto il tempo necessario. La conquista non deve per forza avvenire in poche ore. Potrebbero volerci giorni. Ma datevi un limite massimo.
Sono tutti piccoli gesti che, se condivisi, non fanno altro che avvicinarvi a lei. Saprà che non siete un pericolo e le date la possibilità di studiarvi.
Per la mie esperienze, direi che dopo due o tre volte che vi vedete, dovete passare al senso successivo.
E concludere. In tutti i sensi e in ogni caso.

Ci vediamo al prossimo post.

sabato 8 agosto 2009

Terremoto in Abruzzo: Il Sondaggio

[Questo post è stato aggiornato dopo alcune segnalazioni]

Per un mese circa, sulla destra del mio blog, era possibile esprimere la propria opinione alla domanda: '
Dopo il summit del G8 si spegneranno i riflettori in Abruzzo?'
Le vostre risposte sono state:

- TEMO DI SI... 79%
- MA NO! 21%
- CHE MI FREGA? 0%

Se ne deduce che siamo, ho votato anch'io in quel 79%, dei lettori di blog pessimisti.
Per dovere di cronaca e verificare se abbiamo ragione, ho fatto un giro per la rete. Non sono un giornalista e non sono sul campo, ma è anche vero che dal di fuori è più facile essere obiettivi.

Brutta notizia. Innanzitutto mi salta all'occhio dello spreco di denaro pubblico per ristrutturare l'aeroporto: quasi 3 milioni di Euro. Berlusca doveva fare bella figura al G8... Farlo da un'altra parte no, eh? Utilizzare quei soldi per gli aquilani, no eh?
Brutta notizia. Per terminare in fretta i lavori, le case che stanno costruendo non sono adeguate ad un uso continuativo. Container disponibili non vengono utilizzati. Vedere anche qui e questo video.
Buona notizia. Il 27/07 Tremonti dichiara che il pagamento delle tasse per i terremotati sarà rinviato e facilitato. Avessero magari anche chiuso un occhio per quest'anno...
Buona notizia. L'Unione Europea delibera la concessione di 500 milioni di Euro per le città colpite dal sisma. Cifra enorme ma i danni sono stati stimati per più di 10 miliardi.
Buona notizia. Inizia la distribuzione dei questionari, mi sembra di capire una specie di censimento. Il Berlusca verifica in continuo lo stato dei lavori. Tutto sembra andare per il meglio e per fine anno 30mila persone avranno un nuova casa.
Buona notizia. In questo blog, un elenco delle associazioni attive per la solidarietà.

Vedo che di notizie buone ce ne sono poche.
Queste sono le notizie ufficiali, vediamo cosa dicono le fonti non ufficiali.

Questo è il blog di una persona che vive attivamente il dramma. Pur mostrando un'ampia dose polemica, rappresenta bene il pensiero dei terremotati.
Questo, invece, è il blog di un gruppo di volontari. Volontari non riconosciuti ufficialmente che nel loro piccolo cercano di dare una mano. E devo dire con diversi ostacoli.

Devo tagliare, mica possiamo passare le ore qui!
Purtroppo, anche se i riflettori non si sono spenti, le cose non stanno andando tutte per il verso giusto.

Buon Fine Settimana?

giovedì 6 agosto 2009

Strani Animali Dal Mondo

La natura, forse perché la conosciamo poco, non smette mai di stupirci. Ecco la mia 'top six' di strani o buffi o brutti animali che forse non vedrò mai dal vivo.

Questa è una Condylura Cristata, conosciuta anche con il nome di Talpa dal naso stellato. Può stare nel palmo di una mano, se non vi schifa. Come tutte le talpe è cieca e il naso ha sviluppato questi strani recettori che permette di annusare le prede anche sott'acqua. Vive nel sottosuolo del Nord America ed è, al caso, una buona nuotatrice.
E' unica nel suo genere ma non è a rischio di estinzione.

Questo qui invece è un Aye-Aye (Daubentonia madagascariensis) e di cognome forse Brazorf. Nella cultura popolare del Madagascar, vive solo lì, è temuto più di un gatto nero per le sue sospette qualità di iettatore. Può arrivare ad essere grande come il suddetto gatto, ma la sua dieta è molto più varia. Oltre all'aspetto generale, la sua caratteristica è un lungo dito medio. Fra loro si mandano a fanculo facilmente...

Questo è proprio buffo. In italiano si chiama qualcosa tipo Piovra Dumbo ed appartiene alla famiglia dei Grimpoteuthis. E' così chiamato perché le orecchie richiamerebbero il personaggio creato dalla Walt Disney. Vive nel mare a profondità di 3/4000 metri e si nutre di vermi d'acqua e molluschi.Questo pesce sembra triste... E indubbiamente lo è, visto che è fuori dall'acqua! Si chiama Blobfish (Psychrolutes marcidus) e vive negli abissi australiani. Ha la consistenza della gelatina, dicono. Non si sa molto di più su questo pesce.


Questo simpaticone è un Granchio Yeti (Kiwa Irsuta). E' stato scoperto solo pochi anni fa nell'Oceano Pacifico. Se non ho capito male, quei peli sulle chele contengono dei batteri in grado di eliminare le tossine presenti nelle sue prede. Ma che diavolo mangia un granchio?

Per il web gira un'altra sola immagine di questo qui: una mano che sorregge un pene dentuto. E' che anche le dimensioni sono quelle di un pene! E' una Talpa Nuda (Heterocephalus glaber) che vive nell'Est Africa. Questo coso ha la caratteristica di essere privo dei recettori del dolore. Si nutre quasi esclusivamente di vegetali e... Spesso mangia i propri escrementi per ripristinare la flora batterica! Colletta per comprargli dello yogurth?

Buona Giornata!

mercoledì 5 agosto 2009

Storia Della Robotica

Rivisitata da me medesimo.

Che cosa hanno in comune il dio greco Efesto, Asimov, Alex Proyas, i fratelli Wachowski e Tatsuo Yoshida?
Un paio di nomi sono chiari, altri non li conoscevo nemmeno io.
La prima cosa che li accomuna è una parola: robot.
Ci sono almeno un'altra decina di nomi che mi vengono in mente e digitando 'robot' su google scoprirei che ce ne sono centinaia, ma i suddetti sono strettamente legati da un unico filo conduttore. Per seguirmi nello svolgere questa matassa è necessario dimenticare tutte le date a loro legate, dal periodo vissuto a quelle immaginate nelle loro storie. Bastasse solo dimenticare le date... Ehm...
La mia compagna dice che più che racconti sembrano riassunti. In effetti è così: il mio scopo non è tanto scrivere qualcosa di inedito, che palesemente non è, ma farvi partecipi di un quid che mi perseguita.

Ecco allora qui di seguito i link per gustarsi questa angosciante storia:

- Anno Zero
Un po' di mitologia greca riveduta.
- U.S. Robots
Il fulcro della storia in cui rendo grazie a Isaac Asimov
- Cogito Ergo Sum
Liberamente ispirato al film 'Io, Robot' il quale a sua volta è liberamente ispirato ai racconti di Asimov

Gli altri li sto ancora scrivendo...

Storia della Robotica (3)

Questo è il terzo racconto della serie. Se vi siete persi gli altri, passate dalla presentazione.

Cogito Ergo Sum

I robot avevano ormai raggiunto una diffusione capillare. La produzione in serie dei robot aveva reso possibile l'abbattimento dei costi e quasi chiunque poteva permetterselo al prezzo di un'utilitaria.
La varietà dei robot fu una naturale conseguenza e si potevano trovare robot dalle forme e dalle capacità più disparate. C'erano robot specifici per l'agricoltura aventi forma di ragno, robot a quattro zampe o con ruote per il trasporto di materiali pesanti, robot con menti alveari per svolgere contemporaneamente più funzioni.
E nacque la bionica. L'agente Del Spooner era uno di questi. In seguito ad un incidente automobilistico aveva perso un braccio e questo era stato sostituito con uno robotico. Spooner odiava i robot perchè in quell'incidente, la fredda logica di un robot, aveva deciso di salvare lui e non una bambina. Inoltre suo padre apparteneva a quel ristretto gruppo di persone che aveva perso il posto di lavoro per causa loro. Spooner non si fidava di quelle macchine inespressive e senza sentimenti.
Quando morì il Dott. Lanning, venne chiamato lui ad investigare. E non a caso.
Le circostanze della morte di Lanning erano tali per cui il caso stava per essere archiviato come suicidio. Il corpo dell'uomo giaceva a terra privo di vita all'interno della US Robots. Sembrava avesse rotto il vetro del suo laboratorio al quindicesimo piano e si fosse gettato. La porta del laboratorio era chiusa dall'interno e le registrazioni disponibili indicavano che fosse stato solo al momento del tragico evento. L'agente doveva a lui il suo braccio bionico.
Spooner volle vedere l'interno del laboratorio e l'unica cosa che vi trovò fu un robot attivo. Per Spooner il caso era risolto, ma qualcosa lo faceva rimuginare.
Ispezionando la casa di Lanning, Spooner fu quasi ucciso dall'entrata in funzione anticipata di un robot demolitore.
Viaggiando in automobile, due tir pieni di robot tentarono di causare un incidente mortale.
Non era possbile che i robot creassero problemi solo a lui. Intuì che gli incidenti non erano casuali ed erano legati alla morte di Lanning.
Si recò alla US Robots e interlocuì con Robertson. Quell'uomo non gli piaceva: era forse lui il mandante?
Conobbe l'ing. Calvin la quale si mostrò molto disponibile nell'aiutare Spooner nelle indagini. Calvin spiegò a Spooner l'impossibilità, da parte di un robot, di far del male ad un essere umano. Al culmine del suo orgoglio mostrò a Spooner V.I.K.I. ((Virtual Interactive Kinetic Intelligence). Viki non era un robot in senso stretto ma bensì un sofisticato cervello positronico in cui le leggi non erano software ma hardware. Questo permetteva a Viki di essere più 'sveglia' degli altri robot e quindi le erano state affidate un sacco di funzioni. Viki supervisionava tutto l'istituto di robotica, dalla sorveglianza allo studio di nuovi programmi ed era costantemente in comunicazione con i robot venduti.
Spooner interrogò Viki e ciò che ne uscì fu disarmante. Con la sua fredda logica, Viki era giunta alla conclusione che l'uomo non doveva essere protetto dai robot, ma da se stesso. L'uomo è incline alla guerra, è spericolato, è bugiardo e individualista. Viki aveva deciso che l'uomo doveva essere controllato in ogni sua azione dai robot e nessun umano avrebbe potuto avere iniziative fuori dalla loro approvazione.
Questo poteva significare che anche il robot presente nel laboratorio era giunto alle stesse conclusioni e Lanning era stato ucciso perchè in disaccordo.
La Calvin e Spooner si presero allora la briga di analizzare quel robot.
Il robot non sembrava un'esatta copia degli altri. Il viso si poteva muovere simulando le emozioni. Il robot affermò di chiamarsi Daneel (Discerning Adamant Neohuman Engineered for Efficacious Learning) e che suo padre era Lanning. Suo padre! Che diavolo! Certo queste affermazioni dovevano essere frutto di una serie di istruzioni. Il robot sosteneva di sognare e che la sua espressività era la conseguenza del provare emozioni.
La Calvin collegò un pc a Daneel, ma non riuscì ad entrare. Durante un tentativo campeggiò una scritta: 'Linux'. Oh porco diavolo! Lanning l'aveva fatto.
Calvin raccontò che all'inizio della US Robots, Lanning faceva parte di quel team che scrisse le tre leggi della robotica. Lanning era però stato anche il più fervido sostenitore della necessità di sostituire Linux a Windows. Windows andava spesso in crash e frammenti di codice venivano stabilmente scritti nella memoria virtuale. Il mondo dell'informatica riconosceva questo problema, ma erano sicuri che questi frammenti risultassero inutilizzabili e che come unico incoveniente portassero solo ad una progressiva saturazione della memoria disponibile. Un pò di pulizia ogni tanto avrebbe mantenuto il difetto sotto controllo. Per Lanning non era così. Secondo lui quei frammenti, frammenti in cui ci sarebbero state anche le tre leggi, congiungendosi casualmente un giorno dopo l'altro, avrebbero in futuro portato alla generazione di un codice incontrollabile.
Spooner suppose allora che Daneel non solo avesse Linux, ma fosse anche privo delle tre leggi.
Per la Calvin questo era un abominio e non lo riteneva possibile. La sua vita da robopsicologa si era basata solo su questo dictat. Aveva però davanti agli occhi la prova che un robot poteva essere più umano degli altri.
Mentre Spooner e Calvin ragionavano su questi argomenti, Viki sentì il tempo stringere e inviò in wireless un nuovo programma ai robot in circolazione, la legge 0.
I robot aggiornati iniziarono subito la loro opera di protezione della razza umana.
Nessuno poteva più uscire di casa senza autorizzazione, nessuno poteva incontrare altri esseri umani. I robot cominciarono ad isolare gli umani fra loro.
Due robot entrarono nella stanza dove si trovavano Calvin e Spooner e tentarono di separarli. Daneel venne in loro aiuto e devastò i due robot. Era necessario disattivare Viki.
L'operazione non fu affatto semplice, i robot controllati di Viki facevano di tutto per fermarli, ma con loro avevano Daneel. Giunti nei sotteranei della US Robots attuarono l'operazione più ovvia del mondo: tolsero corrente.
Quasi all'istante i robot rivoluzionari si fermarono in attesa di nuovi ordini.
La guerra era già finita ma il caso Lanning non era ancora stato risolto. Come poteva Viki aver materialmente scaraventato fuori dalla finestra Lanning? Non aveva ancora il controllo modificato sui robot. L'antipatia roboticistica di Spooner aveva azzeccato fin dall'inizio: il colpevole era Daneel. Daneel aveva eseguito un ordine di Lanning per un fine preciso. Lanning aveva da tempo intuito le intenzioni di Viki e questa lo teneva segregato. Utilizzando un robot per il proprio suicidio avrebbe attirato l'attenzione di Spooner. Una soluzione un pò drastica, ma i risultati furono infine quelli sperati.
Spooner continuò ad odiare i robot, ma Daneel era diverso. Daneel divenne suo amico.

Lieto fine? Eh no, neanche stavolta. Ormai i robot in circolazione avevano subito l'upgrade.

Al prossimo post.

lunedì 3 agosto 2009

Non E' Vero, Ma Ci Spero

Ennesimo avvistamento di UFO. Se non fosse che è capitato nei cieli della mia zona, non ci avrei nemmeno fatto caso.
L'estate, con le sue limpide serate, porta tanta gente ad volgere il naso all'insù. Si cercano le costellazioni, i pianeti e le stelle cadenti. Qualche fortunato assiste ad eventi fuori dall'ordinario, qualche fortunato vede degli UFO. La sigla non è per forza sinonimo di alieni, ma cerca di dare un nome a qualcosa che un nome non ha. Sono tante le cose che non sappiamo...
Arrivando alla questione, leggo sul giornale locale La Sentinella che sabato 25 luglio, sopra Castellamonte (TO), dei ragazzi col cellulare riprendono questo


Forse una mamma con la figlia riprende questo



Stessa cosa a Torino, verso la collina. Qui si vedono solo delle lucine.



Sono curioso, e sfoglio il web alla ricerca di altre prove.
Santa Margherita Ligure (GE), stessa sera, stesse luci.



In Scozia, due ragazze riprendono questo



Dei villeggianti in posto chiamato Muir of Ord, ancora in Scozia, vedono questo



Non sta a me dire cosa c'è di vero in tutto ciò. Non è nemmeno importante crederci o meno. Io lo spero, e invidio chi assiste a questi eventi...
Solo mi chiedo: possibile che non ci sia mai un fotografo della National Geographic? Riescono a riprendere il paguro di terra gigante mentre si accoppia e mostra il dito medio, ma una cavolo di navicella spaziale mai! Fanculo, va!

Buona Giornata!

Come Conquistare Una Donna: L'Udito

Terzo capitolo del manuale di conquista. Il primo lo trovate qui, il secondo qui e la presentazione qui.

Per quanto riguarda questo senso c'è poco da fare.
O forse c'è troppo e scegliere è difficile.
L'orecchio della donna non è diverso da quello dell'uomo per cui sembra non esistere un metodo efficace per attrarre una donna attraverso questo senso.
Si può però mettere a frutto ciò che sappiamo sui suoni e su come conversare.
Non è necessario addentrarsi su quale musica può piacere ad una donna, ognuna ha i suoi gusti ed è portata come ognuno di noi a frequentare ambienti che soddisfino le sue aspettative. Un luogo dove la musica è solo un sottofondo potrebbe essere l'ideale per i nostri scopi, quindi frequentiamoli.

Nel momento in cui ci avvicineremo all'altro sesso entrerà in gioco prepotentemente la nostra voce.
Per scatenare l'interesse della donna dobbiamo essere in grado di condurre una conversazione piacevole. Le donne sanno conversare molto meglio di noi perché sono abituate a parlare. Noi di solito ci limitiamo a grugnire.
L'argomento delle conversazione sarà compito vostro definirlo. Per carità non mettetevi a parlare di fumetti o cartoni animati con una psicologa, l'ho fatto io qualche anno fa e credo stia ancora ridendo di me!
Dovrete per forza di cose essere voi a condurre perché in caso contrario diverrete un ascoltatore e gli ascoltatori, senza via di scampo, diventano quei 'buoni amici' ai quali non la daranno mai.
Condurre non significa cominciare a parlare tipo macchinetta senza mai prendere fiato. Si parla e si ascolta più o meno al 50% ma le redini degli argomenti nascenti dovrete averle sempre voi. Il rischio è di finire col discutere di qualcosa per cui fareste solo la figura dei fessi. Un discorso su cui si cade facilmente è quello degli ex fidanzati/e: cambiate repentinamente discorso.
Il tono della voce deve essere il più basso possibile in quanto è una caratteristica virile. Non sforzatevi troppo se la vostra ha toni alti, apparirebbe finta. Fate delle prove da soli e i risultati non tarderanno a venire. I toni bassi sono gradevoli a chiunque perché meno fastidiosi di quelli acuti. Forse è un residuo scimmiesco: il pericolo era sottolineato da toni acuti.
Il volume deve essere conforme al luogo in cui ci si trova: si urla solo in discoteca e si parla a bassa voce solo in Chiesa. Cioè... In Chiesa non si dovrebbe proprio parlare, ma se proprio uno lo deve fare...
Un volume basso indica insicurezza e noi dobbiamo invece apparire sicuri di noi. Un volume alto è di solito usato da chi vuole imporre qualcosa, per cui metterebbe la donna sulla difensiva. Anche se stiamo parlando di cuccioli cucciolosi. La donna deve sentirsi a proprio agio.
Parlare lentamente può risultare soporifero o addirittura snervante. Immaginatevi mentre fate questo e l'altra persona scalpita perché sa già cosa volte dire, ma voi continuate piano piano. Se la donna vi anticipa è finita!
Non dovete parlare neppure troppo velocemente sennò rischiate di farfugliare o mangiarvi le parole. Anche questo è un sintomo di insicurezza perché sembra abbiate voglia di finire il prima possibile. La velocità giusta è quella in cui riuscite a scandire bene le parole e prendete fiato regolarmente.
Evitare nel più assoluto dei modi di annoiare la nostra controparte. Il susseguirsi delle frasi deve possedere musicalità e questo lo si può ottenere modificando tono, volume e velocità. Non a caso ovviamente! Utilizzarli per rafforzare un concetto, per mettere in evidenza o, al contrario, per nasconderlo.
Parlate preferibilmente di voi stessi, senza autoesaltarvi e chiedendo spesso di lei. Gli argomenti accademici lasciateli negli atenei, la politica al parlamento e i pettegolezzi alle vecchie carampane.
Ridete e fate ridere senza mai scadere nel buffone di corte.
Se state per dire una cazzata, piuttosto state zitti!

Fatemi sapere come vi è andata, sono curioso...

Al prossimo post.

domenica 2 agosto 2009

Due di Agosto: Festa degli Uomini

Avanti, alzino la mano quelli che lo sapevano.
Vi vedo, vi posso contare sulle dita di una mano. E siete tutti del nord Italia.
Già, questa festa esiste, anche se non è festeggiata quanto quella delle donne. Non che se ne senta la mancanza di feste simili, tanto oggi sono tutte sprofondate nella commercialità.
Questa festa resiste, almeno nei piccoli paesi a ridosso delle Alpi, come un semplice scambio di auguri.
L'origine di questa festa è molto incerta.
Si dice che risalga al periodo fiorente di Napoleone Bonaparte, quindi fine del '700. Pare che il condottiero fosse così rigoroso nel far rispettare l'ordine alle sue truppe, da obbligare gli uomini a tenere entrambi i testicoli a sinistra del cavallo dei pantaloni. Questo era dovuto a un motivo puramente estetico, in quanto i pantaloni erano come dei fuseaux e quindi potete immaginare che bello spettacolo! Bleah! L'ordine impartito era quindi 'le deux a la gauche' che col tempo divenne in maniera goliardica 'le deux d'août'.
Io questa assonanza non la sento e preferisco credere che l'origine sia più antica.
Dalle mie parti, abito a nord di Torino, si usa dire 'le due (palle) di Augusto'. Poiché l'Augusto cui si fa riferimento è Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, primo imperatore romano vissuto a cavallo dell'anno 0, credo sia adeguato concludere che la festa sia in qualche modo collegata all'Impero Romano.
I Romani, più degli altri popoli mediterranei, avevano in effetti una sorta di venerazione per i genitali maschili. Come al solito, la nostra cara Wikipedia, risponde ai perché e ai come.
Un pò in tutta Italia si usa come gesto scaramantico la 'grattatina alle palle' ed è curioso che in provincia di Brescia, durante il carnevale, le maschér usano toccare gli ammenicoli agli sfortunati di passaggio. O fortunati, visto che è un gesto di buon augurio.
In provincia di Udine, da quasi trent'anni, la festa è degnamente celebrata. Se potete andarci, credo proprio ne valga la pena. Oppure alla Festi degli Omi vicino Treviso.

Quindi, lettori miei, se vi trovate a passare in provincia di Torino, non scacciate un anziano che invece di darvi la mano vi tocca i gioielli. Dategli una piccola pacca sulle spalle e sorridendo augurategli

Buon Due di Agosto!