domenica 20 settembre 2009

"Vuto I Sùgui?"

Ieri mia madre, quando sono passato a trovarla, mi ha accolto con questa domanda. I miei occhi si sono illuminati e le mie mani si sono subito tese per accogliere il recipiente. Non vedevo l'ora di mangiarli.
Ora io non so se sùgui sia il termine corretto, pur in un contesto dialettale. Ho fatto una ricerca in rete ma non ho trovato nessun risultato.
I miei genitori sono nati nel Veneto prima della Seconda Guerra e si sono trasferiti in Piemonte con le grandi ondate degli Anni '60. Il loro dialetto si è fermato lì e col tempo si è mescolato al piemontese e all'italiano.
Premesso questo, i sùgui a casa mia sono un budino di mosto d'uva.
Come in tutti i paesi di provincia, Settembre è ancora il mese della vendemmia e della fermentazione dell'uva. Passeggiando per le strade sempre più periferiche, è tutto un crescendo di profumi in trasformazione. Mentre in alcune case si percepisce ancora il dolce effluvio dell'uva appena pigiata, in altre già si sente quell'odore alcolico tipico del vino.
Qui è diffuso il Barbera e anche mio padre ha abbandonato i vini della sua gioventù in favore di questo vino dal colore scuro e il sapore robusto. Ognuno si vanta di saper fare il Barbera migliore e forse è così, visto che è impossibile trovare due produzioni uguali.
Tornando ai sùgui, scrivo la semplice ricetta per realizzarli.

Ingredienti
1 litro di mosto di vino (preferibilmente rosso e dolce, ma va bene qualsiasi uva)
70 g. di farina 00
30 g. di farina da polenta
1 cucchiaio di zucchero (regolarsi a seconda della dolcezza del mosto, quest'anno mia madre non ne ha proprio messo)

Preparazione
Mettete in un pentolino il mosto d'uva e ponetelo sul fuoco. Lentamente versate a pioggia le farine (meglio se setacciata o se lasciata cadere con l'apposito attrezzo) e continuate a mescolare portando il tutto ad ebollizione. Lasciare cuocere per 5/6 minuti.
Versate il tutto in un contenitore o in tante ciotole e lasciate raffreddare. Potete servire freddo o a temperatura ambiente per diversi giorni.
Va tenuto in frigo e si conserva a lungo. Dovesse formarsi della muffa in superficie, non è da buttare. Si toglie la parte ammuffita e vi assicuro che il resto rimane intatto e senza alterazioni del sapore.

Ora vado a finirmi i sùgui avanzati e poi, li aspetterò fino al prossimo anno...

Buon Appetito!

[La foto sopra non è mia, ma il contenuto assomiglia moltissimo ai sùgui]

4 commenti:

Dino Sauro ha detto...

Guarda qui Roby http://ilcuocodartificio.blogspot.com/2006/10/sugh-duvva.html (e in cambio mettimene una porzione in freezer...)

Roby ha detto...

Visto, ne ho trovate anche altre. Per la porzione in freezer, ehm, dovrai aspettare il prossimo anno!

paroleperaria ha detto...

Ciao... che parole strane... :)) Ma questa cosa sembra buona...!!

Roby ha detto...

Non sono parole strane, è veneto! Si può tradurre con 'Vuoi del budino d'uva?' e ti assicuro che è buonissimo, prova!