martedì 28 luglio 2009

I Film Della Mia Giovinezza

Non che ora sia vecchio, sia chiaro!

A mio padre non sono mai piaciuti i film di guerra, di mafia e nemmeno tutti quei film dove c'era violenza vera o gratuita.
Era l'inizio degli anni '80 e in televisione in prima serata trasmettevano i film di Bud Spencer e Terence Hill. Lontani dal diventare Padre Speranza e Don Babbeo, ops, Matteo, il duo di attori italoamericani recitavano spesso insieme in film a basso costo e ancor più basso target di spettatori. La trama era quasi sempre la stessa e mio padre mi permetteva di guardarli perché le loro scazzottate erano palesemente finte, rumorose e al fine comiche. Il top secondo me lo raggiunsero con 'Lo chiamavano Trinità' e 'Continuavano a chiamarlo Trinità'. Uno spaghetti western molto surreale che riguardo ancora oggi molto volentieri. Ci sono delle scene grandiose, ne ripropongo un paio.





Facevo forse la terza elementare quando uscirono due film cult: Ritorno al futuro e Non ci resta che piangere.
Il primo film fa parte di una trilogia imperdibile. All'epoca il film mi colpì per il semplice fatto che parlava di viaggi nel tempo. In seguito lo apprezzai per come lo sceneggiatore affrontava i paradossi temporali, oggi un pò ridicoli e banali. Oggi lo apprezzo per l'interpretazione di Micheal J. Fox e Christopher Lloyd, per la regia di Zemeckis e ancor più mi diverto nello scoprire nuovi particolari. Il regista ha fatto in modo che qualunque oggetto o frase citata in un'epoca storica ha sempre la sua controparte in un'altra epoca. Questa scena è tratta dal secondo episodio.



Non ci resta che piangere è un film solo da ridere. Benigni e Troisi catapultati nel 1492 (quasi milleecinque!) compongono un film sconclusionato e farcito di gag. Ho l'impressione che non avessero avuto un vero e proprio copione. Il regista ha voluto per il secondo tempo dal loro un fine, partire alla volta del Portogallo per fermare Colombo in procinto di salpare per le Americhe. Mia madre odiava questo film perchè sosteneva che la parlata di Troisi fosse incomprensibile. Purtroppo solo una volta ho avuto l'opportunità di vederlo in edizione integrale, non è mai stato adeguatamente valutato.



Mio fratello, uno dei miei fratelli, è l'unico della famiglia ad aver studiato e amato la musica. Ogni tanto cercava di farci apprezzare i grandi classici ma non ebbe mai grande successo. Del resto della famiglia sono forse l'unico a saper ascoltare e sentire un pochino di quella musica. Riuscì bene nel farmi amare ben altra musica. In uno di questi suoi tentativi, una sera portò a casa la videocassetta di Amadeus. All'epoca il conduttore de L'Eredità era ancora un giovanissimo dj, quindi non pensiamo cazzate eh! Il film racconta la breve e svarionata vita del grande Wolfgang Amadeus Mozart. E' chiaro che il film utilizza come colonna sonora solo musiche del maestro. Mi si rizzano i peli sulla schiena a risentire il Requiem, mi immagino quel bastardo di Salieri.



L'ultimo film che mi sovviene legato alla mia formazione cinefila, è un film che alle superiori, durante l'ora di meccanica, il professore ci fece rivedere almeno una decina di volte: The Blues Brothers. Almeno una volta nella vita deve essere visto questo film. Vi dico solo gli attori: John Belushi, Dan Aykroyd, James Brown, Ray Charles, Aretha Franklin e altri che non ricordo. C'è pure un cameo di Carrie Fisher, la principessa Leia di Guerre Stellari.
Che film, che film!



E i film che ho scoperto dopo? Non c'è spazio qui e non voglio annoiare.
Ad un futuro post.

Buona Giornata!

1 commento:

paroleperaria ha detto...

Ciao,Bud Spencer no, ma Ritorno al futuro e Non ci resta che piangere sono tra i miei film preferiti!
Di Ritorno al futuro ho il cofanetto con l'intera trilogia e un SACCO di contenuti speciali (bellissimo).
Di Non ci resta che piangere ho il DVD con un PO' di contenuti speciali. E' vero che su alcune scene hanno praticamente improvvisato tutto (es la scena meravigliosa della lettera a Savonarola) e che si sono divertiti da morire a girarlo.